Sono giusti i contributi pubblici agli eventi organizzati da privati e associazioni?
E' giusto che lo stato contribuisca alla produzione di cultura, in ogni forma, anche in forma di eventi.
Spesso però si elargiscono contributi, ma manca, quasi da sempre, una strategia. Per cominciare ad averne una si dovrebbe rispondere in modo semplice a cinque domande
Per chi la vogliamo fare?
Coloro che organizzano eventi, se hanno i requisiti e realizzano attività che rientrano nella visione strategica, vanno incentivati, per fare anche di più e fare meglio. Gli altri niente e pace.
Spesso, a tutti i livelli, assistiamo all'erogazione di contributi elargiti dal decisore politico o dall'ente pubblico, senza una vera valutazione strategica delle attività.
In tempi di abbondanza non si faceva caso a queste cose, tanto ce n'era abbastanza per tutti.
Oggi che l'acqua e poca e la papera non galleggia si dovrebbe prestare maggiore attenzione all'uso dei fondi pubblici, seguendo una strategia che punti a ottenere il risultato da cui siamo partiti, ovvero che per ogni euro investito, il ritorno per la collettività sia di 3 euro.
Il resto non sono contributi ad eventi, ma sono solo mance.