Intervista a La Voce del Paese del 5 settembre

09 settembre 2015

di Gianclaudio Pinto in Putignano

1. Un anno fa l'amministrazione comunale del Sindaco Domenico Giannandrea si è presentata alla città come il "cambiamento". Cosa è realmente cambiato?

Per ora nulla. Ma personalmente non ho mai creduto a questa possibilità e mi dispiace per chi lo ha fatto. Non perché un cambiamento non sia auspicabile è necessario, ma perché è molto difficile cambiare il paese se prima non cambiano le persone e le idee. I rifiuti sono ancora lì. Il teatro ha un futuro incerto. Il carnevale non decolla. Il PUG non si sa cosa sia. Un'idea sul futuro economico e sociale del paese nemmeno a parlarne. Mi sembra che le uniche novità siano l'incremento delle frittelle, lo striscione per i Marò, per altro rimosso, e le limitazioni allo spazio pubblico concesso, a pagamento, ai locali (pub, bar, ristoranti). Per il resto siamo fermi.

2. Cosa ne pensi dell'imminente rimpasto di giunta? Ritiene che siamo alla solita politica delle poltrone?

Personalmente mi appassiona come una gara di bocce sulla spiaggia. Zero. Credo che più che di rimpasto delle persone ci sia bisogno di un'elaborazione di idee. Non ho ancora capito che paese questo centrodestra vuole riconsegnare ai cittadini tra 4 anni e questa cosa mi preoccupa. Ci sono questioni urgenti che attendono risposte immediate e i tempi della politica, o meglio dei partiti, non coincidono con i tempi dei cittadini, in particolare in questo momento storico.

3. Come giudica l'operato della minoranza putignanese?

Fino ad ora la minoranza ha dovuto prima riprendersi dalla sconfitta e poi capire di essere dall'altra parte della barricata, dopo 10 anni di maggioranza. Anche su questo fronte si è visto poco. Inoltre il PD mi sembra molto più occupato nelle sue bagarre interne che a prendersi cura del paese. Gli altri credo stiano provando ad organizzarsi. Anche in questo caso, per dirla con Josè Samarago, non bisogna avere fretta, ma non bisogna perdere tempo.
4. Estate Putignanese. Come valuta le scelte adottate dall'assessorato alla cultura di puntare sulla Ghironda, piuttosto che sul Carnevale estivo?

Il tema è complicato. Provo rispondere in modo semplice. Se in futuro avrò responsabilità nell'amministrazione concentrerò tutte le risorse possibili sul carnevale è su tutto ciò che ruota intorno ad esso, senza disperdere e distogliere nulla.
Le scelte di questa amministrazione vanno in un'altra direzione. Ne prendo atto e mi dispiace. Prendo atto che abbiamo dovuto assistere, anche questa estate, ad un programma di eventi praticamente inesistente con la sola eccezione della Ghironda e delle iniziative dei privati. Manca completamente una visione, un'idea. Non si capisce che fare o non fare delle attività estive, in particolare serali, comporti ricadute importanti sull'economia di un paese come il nostro che non può più pensare di vivere solo di industria manifatturiera. Si parla di turismo solo in campagna elettorale, fa figo, ma poi non si programmano eventi e manifestazioni capaci di attrarre i turisti e quando qualcosa si fa, per iniziativa di privati e associazioni, alle 24.00 bisogna spegnere tutto, si contano i centimetri del suolo pubblico in concessione ai bar...
Non mi consola evidenziare che il problema ha origini lontane. Non può essere una giustificazione.

5. Cosa si può e si deve fare per rilanciare il Carnevale di Putignano, manifestazione d'eccellenza turistica della nostra cittadina?

Mi spiace ripetermi, ma anche in questo caso innanzitutto ci vuole una visione, un progetto, un'idea. Da qui, una programmazione a lungo termine.
Ci vuole meno politica e più competenza. Ci vuole la definizione di obiettivi chiari. Ci vorrebbero un piano di marketing, un piano culturale è un piano finanziario. Queste cose, purtroppo, le ripeto da anni!!!
Per lavoro mi occupo di marketing e strategia d'impresa e se il comune e la fondazione fossero miei clienti comincerei ponendogli alcune domande tipo "perché organizzate il carnevale e perché investite centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici in questo appuntamento?" E poi "perché uno sponsor, un privato o un'altra pubblica amministrazione, dovrebbe investire dei soldi nel nostro carnevale?" E ancora "perché un turista dovrebbe venire a vivere il Carnevale di Putignano?" Ce ne sarebbero altre e le risposte non sono affatto scontate. A me sembra manchi completamente la volontà di affrontare il tema in questo modo. Continuando così il carnevale rischia di essere sempre più un costo, sempre meno una risorsa e di non potersi elevare al livello di altri eventi che guardiamo con ammirazione e invidia, come la Notte della Taranta.

Tags: Putignano, Ghironda, Carnevale, 2019

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