L'intervista a La Voce del Paese del 27 giugno

27 giugno 2015

di Gianclaudio Pinto in La Politica

1. Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a lasciare il Partito Democratico?

La ragione è molto semplice, da tempo non condivido più l'azione del partito a tutti i livelli. Non potevo restare un giorno in più in un partito che sostiene provvedimenti come lo Sblocca Italia, il Jobs Act, l'Italicum e non ultima la devastante riforma della scuola. Non si può stare in un partito in cui tutto questo non viene mai discusso sul serio, o lo si accetta o si è semplicemente un fastidio da sbeffeggiate. Credo che l'Italia abbia bisogno di riforme serie e ben fatte. Di queste riforme rapide e presuntuose del governo Renzi in futuro non resteranno che i danni ingenti che stanno provocando al paese. Penso alle trivelle, al Tap, alla Scuola e a tanto altro. Era da tempo giunto il momento di dire basta. Anche per il profondo disagio a livello locale che ho più volte manifestato.

2. Quali sono le prospettive che il movimento di Giuseppe Civati, POSSIBILE, si pone anche a livello locale? Lancerete un comitato cittadino a Putignano per far avvicinare persone al nuovo soggetto politico?

L'obiettivo non è aggiungere una sigla alle sigle, ma è incontrare chi non vuole più votare, parlare agli elettori e non agli eletti, provare ad avvicinare alla politica chi non ha fino ad ora avuto la minima intenzione di farlo. Già in queste ore ho ricevuto diversi messaggi di persone pronte a impegnarsi. Chiunque volesse dare il proprio contributo è benvenuto. Un anno fa, durante le amministrative, ho incontrato tanta gente che mi diceva "se non fossi del PD ti voterei". La mia scelta di un anno fa fu una scelta di coerenza, che rivendico è che rifarei. Oggi con la stessa coerenza voglio ripartire da quei no, con chi mi allora mi ha sostenuto, per provare a costruire una proposta politica nuova a Putignano, nel centrosinistra, che sappia ascoltare i cittadini, raccogliere i loro bisogni, guardare al futuro. Se fino ad ora il mio impegno politico è stato soprattutto a livello regionale, per gli incarichi che mi erano assegnati, da questo momento dedicherò la maggiore attenzione a Putignano e al nostro territorio.

3. Il Partito Democratico di Putignano vive un momento di "rinnovamento", ma le divisioni interne sono ancora ben visibili. Come giudica il lavoro intrapreso dal nuovo Segretario Nicola Di Masi e dalla sua squadra?

Sul PD di Putignano penso di aver già detto tutto. Il mio pensiero è sempre lo stesso. Non mi è piaciuta per niente la campagna elettorale per le regionali. Non ho condiviso la scelta di De Miccolis, ma devo dargli atto del buon risultato. Mi fa riflettere constatare che il tutto il gruppo dirigente uscito vincitore dal congresso, non ha sostenuto De Miccolis, per portare poco più di 400 voti ad un altro candidato. Da tutta la forza di fuoco schierata mi sarei aspettato qualcosa in più, in loro qualche domanda me la farei. Cinque anni fa insieme ad altri, portammo oltre 500 voti a Minervini, senza il sostegno di consiglieri comunali, assessori, varie ed eventuali. Il PD è un partito da molto tempo disconnesso dalla città. Cosa volete che interessi ai cittadini delle beghe interne legate a questa o quella sede? Ai cittadini interessa capire si intende fare riguardo i rifiuti o il Piano Urbanistico Generale (questo sconosciuto, tanto per fare un esempio) per capire le prospettive economiche della città in un momento di profonde trasformazioni, in cui siamo tutti sempre più disorientati, anche per colpa della politica. Da questo momento non ho più nessuna intenzione di parlare del PD e delle sue faccende interne, non mi riguardano. Voglio parlare solo di Putignano, del suo presente, del suo futuro e dei bisogni, problemi e speranze di chi la vive.

Tags: Possibile, Putignano, Partito Democratico, Gianclaudio Pinto

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